Il malore in carcere e il ricovero, morto 29enne che denunciò la mafia nigeriana
Dopo la brutale aggressione subita nel 2015 aveva deciso di collaborare permettendo di identificare alcuni componenti della Black Axe. Da luglio scorso si trovava al Pagliarelli a seguito del blitz che ha azzerato il gruppo dei Viking. Disposta l'autopsia
E’ deceduto in ospedale per gli effetti di una complicanza legata al suo diabete. Il 29enne nigeriano Emeka Don è deceduto ieri mattina al Civico dov’era stato scortato e trasferito dal carcere Pagliarelli. Il suo nome era già comparso sui giornali locali perché con le sue dichiarazioni avrebbe svelato l’identità di alcuni componenti della Black Axe, la mafia nigeriana che fino all'intervento della polizia aveva anche una base a Palermo. A luglio scorso era finito dietro le sbarre - in attesa di processo - con l’accusa di aver fatto parte dei Viking, la banda rivale smantellata dalla Squadra Mobile.
Emeka Don aveva subito una violenta aggressione a pochi metri da Porta Sant’Agata, tra corso Tukory e il mercato di Ballarò. Dopo quell’episodio gli investigatori inziarono a incastrare una serie di informazioni che, incrociate con le dichiarazioni del “pentito”, permisero a novembre 2016 di fermare sedici uomini e una donna in tutta Italia. Tra questi c’era anche il presunto capo dell’organizzazione criminale radicata in tutta la penisola, denominato “Head della zone”, prima carica formale dell’associazione.