Mafia

Mafia, Dell'Utri e Berlusconi nuovamente indagati per le stragi del '93

La nuova inchiesta è incentrata sulle parole pronunciate in carcere dal boss Giuseppe Graviano, intercettato dai pubblici ministeri palermitani del processo sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia

Silvio Berlusconi e Marcello Dell'Utri

Silvio Berlusconi e Marcello Dell'Utri sono nuovamente indagati - come presunti mandanti occulti - nell'inchiesta per le stragi mafiose del 1993 che colpirono Firenze, Roma e Milano. La procura di Firenze ha ottenuto la riapertura del fascicolo, archiviato nel 2011, e ha delegato nuovi accertamenti alla Direzione investigativa antimafia. La nuova inchiesta è incentrata sulle parole pronunciate in carcere dal boss Giuseppe Graviano, intercettato dai pubblici ministeri palermitani del processo sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia. Lo scrivono stamani La Repubblica e il Corriere della Sera.

"Berlusca - diceva Graviano al suo compagno dell'ora d'aria - mi ha chiesto questa cortesia… per questo è stata l’urgenza….Lui voleva scendere, però in quel periodo c’erano i vecchi, lui mi ha detto: ci vorrebbe una bella cosa”. E ancora: "Avevamo acchiappatu un paisi di chiustu ‘ni manu". 

Le intercettazioni sono andate avanti per 14 mesi, dal febbraio 2016 all'aprile 2017, e adesso la riapertura del fascicolo. Parole che il legale difensore di Berlusconi, l'avvocato Nicolò Ghedini, bolla come "illazioni e notizie infamanti prima del voto, non avendo mai avuto alcun contatto il presidente Berlusconi né diretto né indiretto con il signor Graviano".


 


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