Mafia

"Ex poliziotto mise tritolo sotto l'autostrada per la strage di Capaci", rivelazione choc di un pentito

A parlare del 23 maggio 1992 è Pietro Riggio, ex agente della polizia penitenziaria e vicino al clan di Caltanissetta, che dal 2009 collabora con la giustizia: "Fino a oggi ho avuto paura di mettere a verbale certi argomenti. Adesso i tempi sono maturi"

Sarebbe stato un ex poliziotto a posizionare il tritolo che il 23 maggio 1992 uccise il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta. La rivelazione arriva da Pietro Riggio, 54 anni, ex agente della polizia penitenziaria e vicino al clan mafioso di Caltanissetta che dal 2009 collabora con la giustizia e che dopo la sentenza sulla trattativa Stato-mafia ha chiesto di tornare nuovamente davanti ai magistrati che indagano sulle stragi. A riportarlo è La Repubblica.

Riggio parla di un ex poliziotto che chiamavano il "turco". "Mi ha confidato di aver partecipato alla fase esecutiva delle strage Falcone - ha messo a verbale davanti ai pm di Caltanissetta - si sarebbe occupato del riempimento del canale di scolo dell'autostrada con l'esplosivo, operazione eseguita tramite l'utilizzo di skate-bord". "Ma perché non ha mai parlato prima di questo ex poliziotto?", gli hanno chiesto il procuratore aggiunto di Caltanissetta Gabriele Paci e il procuratore aggiunto di Firenze Luca Turco, il 7 giugno dell'anno scorso. Riggio ha risposto così: "Fino a oggi ho avuto paura di mettere a verbale certi argomenti, temevo ritorsioni per me e per la mia famiglia. Ma, adesso, i tempi sono maturi perché si possano trattare certi argomenti".

Anche la Procura nazionale antimafia ha parlato, nel corso di una riunione top secret, del collaboratore. I verbali sono stati depostati alcuni mesi fa al processo bis per la strage di Capaci.


Si parla di