Mafia e droga, gestiva traffico con Campania e Albania: sequestro da 400 mila euro
La polizia ha messo i sigilli sulle proprietà di Alessandro Bronte, accumulate nonostanze la "totale assenza di mezzi economici". Nel 2015, poichè vicino alla famiglia di Palermo Centro, venne arrestato con l'operazione "Panta Rei"
Colpito il patrimonio di uno dei principali gestori di un ingente traffico di stupefacenti che legava la famiglia mafiosa di Palermo Centro alla Campania e all’Albania. La polizia ha sequestrato due appartamenti e un’auto, per un valore complessivo pari a 400 mila euro, nelle disponibilità di Alessandro Bronte (32 anni). Gli accertamenti effettuati hanno dimostrato come sia lui che la sua famiglia non avrebbero potuto acquisire tali beni “a causa dell’assenza assoluta di mezzi economici”. Il provvedimento è stato disposto dal tribunale di Palermo-sezione Misure di prevenzione presieduto dal Giacomo Montalbano, a latere Luigi Petrucci e Giovanni Francolini, che hanno accolto la proposta avanzata dal Questore di Palermo.
Sin dalla giovane età - ricostruisce la polizia - è stato un “oggetto abitualmente dedito ad attività delittuose" e ha precedenti penali per reati contro il patrimonio, contro la persona, in materia di armi e di stupefacenti”. Nel dicembre 2015 Bronte è stato arrestato nell’ambito dell’operazione “Panta Rei” poiché considerato vicino alla famiglia mafiosa di Palermo Centro, per conto della quale avrebbe gestito la rete di vendita, la ricerca della clientela e l’importazione dello stupefacente dalla vicina Campania. Già nel 2010 era stato sottoposto alla misura della sorveglianza speciale per due anni. “Tuttavia a causa del suo stato di detenzione che si è protratto negli anni - spiegano dalla Questura - l’espiazione della misura ha avuto inizio nel 2013 e deve essere ancora conclusa”.
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