Mafia, "con lo svuota carceri 36 boss saranno liberati"
Claudio Fava, vicepresidente della commissione Antimafia, è preoccupato per il provvedimento che potrebbe riportare in libertà boss accusati di associazione mafiosa. Il rischio è "reintrodurre i boss sul campo con un titolo di legittimazione in più che li rende ancora più forti"
Tra gli effetti dello "svuota carceri" c’è il ritorno in libertà per 36 boss di primo piano. Ieri dopo la discussione e l'approvazione in aula a Montecitorio della mozione sul messaggio di Napolitano sulle carceri il vicepresidente della commissione Antimafia Claudio Fava di Sinistra, Ecologia e Libertà ha espresso preoccupazione per questo effetto del provvedimento.
"C'è il rischio che si possa andare in galera per partecipazione all'associazione mafiosa, uscire dopo due anni ed essere nuovamente sul campo con un titolo di legittimazione in più che rende ancora più forte e più autorevole. Su questo punto occorre un intervento normativo, che è stato molto sollecitato dai magistrati della procura di Palermo, ed è anche un punto di oggettiva preoccupazione".
Il vice presidente della commissione Antimafia spiega meglio i dettagli: "Così il 416-bis (il reato di associazione a delinquere a stampo mafioso) ha un'effettività indebolita da diversi fattori. Uno sconto di 45 giorni porta, come dicono i magistrati della procura di Palermo ma non solo, a una durata effettiva che non superi i due anni. Quello di associazione mafiosa è l'unico reato che viene contestato a i capi mafia visto che raramente si sporcano le mani con fatti di sangue. E' un paradosso che a Palermo creerebbe una sorta di turn over tra carcere e territorio e che reintroduce i boss sul campo con un titolo di legittimazione in più che li rende ancora più forti e più autorevoli".
Intanto il nuovo premier ha già espresso il suo appoggio per le questioni affrontate dalla commissione parlamentare antimafia: "Abbiamo letto una convinta adesione da parte di Renzi alle nostre sollecitazioni. Dobbiamo adesso verificare che tale adesione non sia stata fatta soltanto in termini declamatori".