Estorsione e concussione, condannato a 7 anni l’ex sindaco di Montelepre
I giudici della Corte d'Appello hanno ribaltato la sentenza di primo grado per Giacomo Tinervia, allora assolto per non aver commesso il fatto. L'ex primo cittadino avrebbe fatto da intermediario tra Cosa nostra e un imprenditore nella riscossione del pizzo
Condannato a sette anni l’ex sindaco di Montelepre. Così ha stabilito la sesta sezione della Corte d’Appello di Palermo per Giacomo Tinervia (nella foto in basso) perché ritenuto colpevole di estorsione aggravata e induzione indebita a dare o promettere utilità. L’ex primo cittadino, nell’ambito del processo che aveva portato alla sbarra numerosi esponenti della malavita del territorio compreso tra San Giuseppe Jato e Partinico, era stato assolto in primo grado. A difenderlo l'avvocato Enrico Sanseverino.
La sua posizione era stata stralciata per ascoltare altri testimoni e per questo motivo oggi era l’unico imputato. In primo grado non aveva trovato fondamento l'ipotesi secondo la quale avesse chiesto soldi a un imprenditore, impegnato nei lavori di ristrutturazione di una palestra del paese. Secondo l’accusa Tinervia, il quale venne arrestato nell'aprile 2013 con il blitz “Grande Mandamento”, avrebbe fatto da intermediario fra la vittima e la cosca locale, intercedendo dunque nella richiesta di denaro.