Mafia

I soldi per i carcerati e lo scontro fra boss: "Il territorio è nostro e i picciuli li devono portare qua"

La contesa registrata dalle microspie nell'inchiesta contro il clan di Brancaccio è legata all'appartenenza territoriale dei detenuti. Secondo Giuseppe Greco e Ignazio Ingrassia, le famiglie di corso dei Mille e di Guarnaschelli avrebbero dovuto dare il denaro raccolto alla cosca di Ciaculli: "Non è vastaseria o prepotenza, così le mogli respirano un po'"

Il frame di un'intercettazione

I soldi per i carcerati. Una preoccupazione costante per i boss di Brancaccio e Ciaculli. Anche perché, per via degli arresti costanti, gli "sfrotunati" (così li chiamano) da mantenere sono sempre di più e il denato non basta mai. Nel blitz contro il clan, messo a segno la settimana scorsa da carabinieri e squadra mobile, emerge una diatriba sull'appartenenza territoriale dei detenuti e delle famiglie a cui destinare la "mesata", con la pretesa da parte di Giuseppe Greco e Ignazio Ingrassia che i soldi incassati (soprattutto con l'imposizione del pizzo) in corso dei Mille e nella zona di Guarnaschelli confluissero nelle mani della cosca di Ciaculli perché "il territorio è nostro".

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"Perché i soldi se li devono prendere loro se il territorio è nostro?"

Ad intavolare la discussione - come viene fuori dalle intercettazioni captate nell'inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Salvatore De Luca e dai sostituti Francesca Mazzocco e Bruno Brucoli - è Ingrassia, l'unico degli indagati al quale il gip Paolo Magro dopo la convalida ha peraltro concesso gli arresti domiciliari per gravi motivi di salute. "Se il Guarnaschelli che si viene  a prendere i soldi qua sotto, da questo dello sfascio - dice infatti Ingrassia a Greco - perché se li devono prendere loro ed il territorio è nostro? Li prendono e li portano qua! Che cos'è questa cosa? Siamo diventati cretini proprio... Dobbiamo far sedere queste persone a dire: 'Senti finché noi non abbiamo avuto bisogno è stato bene, l'avete fatto, grazie, però grazie che ce li andate a prendere, per come li avete presi li andate a prendere e li portate qua, punto e basta, perché noi abbiamo pure i nostri carcerati e non abbiamo risorse', non è che stiamo offendendo, è da 20 anni che si prendono picciuli qua, allora li sventavu io...".

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"Il problema è che pagano carcerati nostri"

Greco spiega da cosa avrebbe origine la contesa: "Il problema è che pagano carcerati che sono i nostri al corso dei Mille, in funzione di questo ha preso e gli si è lasciato...". L'altro indagato però replica sicuro: "Si davano i soldi a Nino Marchese, dicendo che era qua e non era qua, poi Michele (Leandro Greco, ndr) si è andato ad informare con Giuseppe Prestifilippo e gli ha detto: 'No, non è qua Nino Marchese'". Greco, cugino di Leandro e che ne avrebbe preso il posto a capo del clan di Ciaculli, sottolinea: "E' disposizione di mio zio!".

"Non è una prepotenza, non  è una vastaseria"

Ma questa lettura non viene condivisa da Ingrassia: "Ma no è che il corso dei Mille gliel'aveva dato per una convenienza di lui perché sia il corleonese (Totò Riina, ndr) che a lui gli conveniva sapere discorsi di qua... E per quanto riguarda l'altro di Guarnaschelli si sono presi i soldi, okay, oggi ne abbiamo di bisogno, 'signori miei ci dispiace, corso dei Mille ci dispiace, noialtri non ne abbiamo'... Quali soldi si stanno prendendo al corso dei Mille per darglieli ai nostri carcerati? I nostri carcerati erano Bruciamontagna, u La Rosa, chi c'è? Michele e Gaetano, noi abbiamo questi, nessuno si offenda, non è una prepotenza, non è una vastaseria...".

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"Io ti do fuoco se vuoi fare i tuoi porci comodi"

Greco invita alla moderazione: "No, no, ascoltami, lascia perdere questi discorsi, c'è questo che ha un impegno qua...", ma Ingrassia non molla: "Gli dirò 'tu sei di Ciaculli ti fai questo lavoro, devi garantire ai nostri carcerati, ti offendi che tu ogni mese vieni da noialtri e ci dai... non ti seccare, fratello, penditi la casa e venditela e vattene! Perché ti do fuoco, ti do fuoco alla casa con te dentro, vattene, che non vuoi venire all'accordo con noi? Tu vuoi fare i porci comodi tuoi nella casa degli altri, no!'".

"Metti da parte questa cifra per i carcerati"

Greco allora era più convinto di dover affrontare il discorso: "Ci andiamo tutte e due, perché con questa persona noi abbiamo la possibilità di creare un po' di liquidità, cosa gli voglio dire? 'Tu ti sei fatto i tuoi porci comodi? Bene, per il passato tu prendi una cifra x e ce la fai avere, per quanto riguarda il futuro ti continua a fare quello che vuoi fare, però sappi che al mese devi mettere da parte una cifra per i carcerati' anche perché poi non lo sa che Ciaculli si vede tutto il mondo, gli sbirri sanno che c'è qualcose, ci siamo infilati tutti, siamo noialtri che siamo interessati e noialtri dovremmo cacare la panella per qualcosa che nemmeno sappiamo di cosa si tratta non mi sta bene, quindi 'cortesemente, tu sei una persona intelligente, sei una persona con gli occhi belli aperti e da questo momento in poi... non ci bastano, non ne parliamo più'".

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"Li facciamo avere alle mogli, così questi respirano un po'"

E Ingrassia rincara: "Lo stesso vale per Guarnaschelli e corso dei Mille, si devono chiarire le cose, noi non siamo gli ultimi arrivati, non siamo quelli che abbiamo i carcerati e vanno a fare in culo, loro hanno fatto con comodità, gli è stato detto 'fate quello che volete', ora hanno tolto il gioco a quel picciotto che se n'è andato in galera, non è onesto. 'Siete disonesti, gli avete fatto le corna al carcerato'. Corso dei Mille e Guarnaschelli devono portare i soldi a casa che non sono di loro, non sono stati mai di loro, non è un'offesa, noi possiamo prendere 5 mila e gleli manda, 4 a 1, tre ad un altro, glieli facciamo avere alle mogli, così quelle persone respirano un poco...".


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