Mafia

Evasione fiscale, arrestato Massimo Ciancimino

Accusato anche di associazione a delinquere. I pm di Bologna gli contestano anche l'aggravante di aver favorito Cosa Nostra. Ciancimino è stato portato al carcere Pagliarelli di Palermo. Secondo l'accusa sarebbe stato titolare di alcune societa che avrebbero evaso Iva per decine di milioni

Massimo Ciancimino @Tm news-infophoto

Massimo Ciancimino è stato arrestato su ordine del gip di Bologna con l'accusa di associazione a delinquere ed evasione fiscale. I pm gli contestano anche l'aggravante di aver favorito Cosa nostra. Ciancimino è stato portato al carcere Pagliarelli di Palermo.

Secondo l'accusa Ciancimino sarebbe stato titolare di fatto di alcune societa che avrebbero evaso l'Iva per decine di milioni di euro. Ciancimino é uno dei testimoni chiave del processo sulla trattativa tra lo Stato e la mafia in cui è anche imputato di concorso in associazione mafiosa e calunnia all'ex capo della polizia Gianni De Gennaro. Il figlio dell'ex sindaco mafioso di Palermo è anche indagato a Palermo per detenzione di esplosivo. L'aggravante inizialmente contestata dai pm a Ciancimino nell'inchiesta sulla maxi-evasione ipotizza suoi rapporti con la mafia calabrese e in particolare con la cosca Piromalli della Piana di Gioia Tauro. Nelle conversazioni Ciancimino e Strangi parlavano di affari e giri di denaro.

Il gip di Bologna però - secondo quanto si apprende - non avrebbe ritenuto sussistente l'aggravante dell'avere agevolato la 'ndrangheta contestata inizialmente a Ciancimino dalla Dda di Bologna. 

IL LEGALE- "L'indagine nell'ambito della quale Ciancimino è stato arrestato è del 2009 e il mio cliente ha collaborato con i magistrati all'epoca". Lo ha detto l'avvocato Roberto D'Agostino legale di Massimo Ciancimino. "Ciancimino - ha aggiunto - non è il titolare delle società finite sotto inchiesta, ma svolgeva semplicemente attività di intermediazione nella vendita dell'acciaio e ha aiutato i magistrati nelle indagini sull'evasione". "Originariamente - ha spiegato - l'indagine era del Pm di Ferrara, poi, sulla base di una mera ipotesi dell'esistenza di rapporti con la 'ndrangheta, è stata trasmessa alla Dda di Bologna che ha fatto la richiesta di misura cautelare al Gip. Il Gip l'ha accolta, ma è caduta l'aggravante mafiosa: per questo il giudice si è spogliato del procedimento che tornerà, per competenza, alla procura di Ferrara che ha 20 giorni per reiterare la richiesta di arresto". (Ansa)


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