Cronaca

“Chiesero pizzo a una tabaccheria”, due estorsori finiscono in manette

Arrestati Benedetto Marciante e Gianfranco Cutrera, presunti appartenenti al mandamento di Resuttana. Tra il 2011 e il 2012 avrebbero taglieggiato un commerciante in via Montepellegrino. Sequestrati 2 milioni di euro

Gianfranco Cutrera

Due esattori del pizzo, ritenuti esponenti del clan mafioso di Resuttana, sono stati arrestati dai carabinieri, che hanno anche sequestrato beni per due milioni di euro a loro riconducibili. I due sono stati raggiunti da ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Gip su richiesta della Dda per estorsione aggravata e continuata aggravata dalla finalità di favorire Cosa nostra. (GUARDA IL VIDEO CON LE INTERCETTAZIONI)

Secondo quanto emerso dalle indagini, tra la fine del 2011 e l'inizio del 2012 avrebbero taglieggiato un'attività commerciale di via Montepellegrino. I beni sequestrati erano fittiziamente intestati a prestanome, ma i carabinieri hanno ricostruito la loro effettiva appartenenza ai due estorsori.

Gli arrestati sono Benedetto Marciante (nella foto in basso), 61 anni, e Gianfranco Cutrera (nella foto a sinistra), 45 anni, che erano già finiti in manette nell'aprile dell'anno scorso quando erano stati sorpresi a riscuotere il pizzo assieme a Francesco e Michele Lo Valvo, 74 e 47 anni. Erano stati però rimessi in libertà per errore dal Tribunale del riesame e adesso il gip ha emesso nei loro confronti un nuovo provvedimento restrittivo.

Vittima dell'estorsione è una tabaccheria nei pressi del mercato ortofrutticolo, della quale secondo l'accusa i due malfattori volevano impadronirsi. Avevano inizialmente preteso una somma di 38 mila euro, poi ridotti a 28 mila grazie alla mediazione dei Lo Valvo. Nel gennaio scorso era stata pagata la prima tranche di 5 mila euro.


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