Cronaca

“Non favorì la mafia”, annullata condanna all’ex titolare dei “Grilli”

La Cassazione ha rivisto la sentenza di due mesi e venti giorni di carcere per Gianluca Chillemi. Accolta la tesi dei difensori: "L'assistito ha ammesso di pagare il pizzo, ma ha denunciato l'estortore"

Quattro anni fa fu accusato di una delle accuse, per lui, più infami: aver favorito la mafia. Ieri la Cassazione ha annullato senza rinvio la sentenza che condannava a due mesi e venti giorni Gianluca Chillemi, ex titolare del pub “I Grilli” in largo Cavalieri di Malta, per favoreggiamento.

E’ stata così accolta la tesi dei difensori di Chillemi, Maurizio e Fabrizio Bellavista, secondo i quali non ci sarebbe stato alcun favoreggiamento visto che il loro assistito aveva ammesso di aver pagato il pizzo, indicando anche l'estortore: Marco Coga, poi condannato a 3 anni e 10 mesi, con le accuse di associazione mafiosa ed estorsione.

“Sono stati quattro anni infernali – ha raccontato a PalermoToday Chillemi – soprattutto per me che ho sempre combattuto la mafia. Mi ha fatto male vedermi sbattuto su tutti i giornali per un reato, il favoreggiamento, che non ho mai commesso. Sono contento che finalmente la verità sia stata stabilita”.


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