Cronaca

"Non ha più i requisiti di affidabilità": Libero Futuro esclusa dalle associazioni antiracket

Lo ha deciso il prefetto Antonella De Miro firmando il provvedimento di cancellazione: all'interno figurerebbero persone vicine ad ambienti mafiosi o soggetti comunque contigui. Da Libero Futuro replicano: "Nessuno dei soggetti citati è coinvolto in procedimenti penali per mafia"

Il fondatore Enrico Colajanni

Libero Futuro fuori la lista delle associazioni antiracket di Villa Whitaker. Lo ha deciso il prefetto Antonella De Miro firmando il provvedimento di cancellazione: all'interno figurerebbero persone vicine ad ambienti mafiosi o soggetti comunque contigui, il gruppo non avrebbe quindi più i requisiti di “affidabilità”. Il riferimento è, tra gli altri ai Virga:  il legale di Libero Futuro è la madre di un socio dell'imprenditore di Marineo a cui sono stati sequestrati i beni.

Sotto accusa anche il fondatore di Libero futuro, Enrico Colajanni, che oggi è solo il consigliere dell’associazione, ma resta il simbolo del gruppo nato nel 2007 dalla scissione con il Comitato Addiopizzo: "Avrebbe commesso diverse leggerezze nell'accogliere sotto l’ombrello dell’associazione antiracket soggetti che – non poteva non sapere – avessero un curriculum non illibato".

Libero Futuro commenata con una nota in provvedimento precisando che "nessuno dei soggetti citati è coinvolto in procedimenti penali per mafia od altri reati di tal guisa". "Tutti i soggetti citati - continua il gruppo - sono stati accompagnati e supportati in un percorso di denunzia di fatti criminali di mafia (come i Virga, di cui si dirà tra breve, che sono stati accompagnati nella costituzione di parte civile dall’ufficio legale del Comitato Addiopizzo).
 


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