Lavori, occupazioni e contenziosi: Ersu lancia appello per l’Hotel Patria
Dopo vent'anni dalla destinazione a residenza universitaria i lavori sono di nuovo bloccati. Il presidente dell'ente palermitano per il diritto allo studio Alberto Firenze chiede che l'immobile venga restituito agli studenti
“Faccio appello all’Università degli Studi di Palermo che è proprietaria dell’immobile, allo Iacp che è l’ente che si occupa della gestione dei lavori, ma anche al Comune di Palermo e alla Regione Siciliana (anche alla Soprintendenza ai beni culturali), affinché nell’ambito dei propri poteri – anche attraverso una rapida conferenza di servizio - possano deliberare tutte le iniziative utili a sbloccare i lavori dell’Hotel Patria. Una vicenda che definire kafkiana è riduttivo, se si pensa che dal 1995 sono state avviate le procedure per destinare l’immobile a casa dello studente con cento posti letto, ma che appare come la tela di Penelope poiché l’Università di Palermo non si riesce a pronunciare mai la parola 'fine' sui lavori a causa di plurimi contenziosi con alcuni inquilini e fra le ditte aggiudicatarie degli appalti gestiti dallo Iacp. Il risultato finale è che - in questi decenni - l’Hotel Patria è stato, di fatto, rubato agli studenti e alla città considerato che il suo utilizzo avrebbe potuto contribuire anche a risanare e rilanciare una porzione di tessuto urbano del centro storico”. A parlare è Alberto Firenze, presidente dell’Ersu Palermo, intervenuto oggi presso l’Hotel Patria, in via Alloro a Palermo, durante un incontro convocato con la stampa.
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