Cronaca

"Titoli falsi per la nomina di un manager", indagato il direttore del Policlinico

La Procura ha consegnato un avviso di garanzia a Renato Li Donni. L'accusa di falso riguarda un atto con il quale ha certificato un requisito che Giovanni Migliore, direttore generale del Civico, non avrebbe invece avuto

L'ingresso del Policlinico

Sospettato di aver consentito la nomina del direttore generale del Civico con un documento falso. La Procura palermitana ha consegnato un avviso di garanzia al direttore generale del Policlinico Renato Li Donni. Secondo il pm Luca Battinieri, infatti, avrebbe certificato con un atto che Giovanni Migliore sarebbe stato per anni il responsabile dell’unità operativa complessa "Sistema informativo aziendale".

L’ipotesi di reato contestata a Li Donni è quella di “falso”. Secondo quanto avrebbero accertato i carabinieri del Nas, però, non si sarebbe trattato di una struttura complessa, o almeno non dal 2010 al 2012. Circostanza che potrebbe far venir meno un requisito fondamentale per essere inseriti nell’elenco degli "idonei", ovvero quello di aver ricoperto tale incarico per almeno 5 anni dei 7 prima della nomina. Anche Giovanni Migliore, nei giorni scorsi, è stato ascoltato dal pm come persona informata sui fatti.

Intanto Li Donni, che avrebbe dovuto essere interrogato nel pomeriggio, ha preannunciato che si sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere e che avrebbe presentato tramite il suo avvocato una copiosa memoria difensiva. Alla base della contestazione un certificato di servizio predisposto dal Policlinico e firmato dal direttore generale, risalente al 2014 e presentato da Migliore per attestare il possesso dei titoli fino ad allora autocertificati. Soddisfatti dal sindacato dei medici del Cimo: "Da quanti mesi lo denunciavamo? E l’assessore regionale alla Sanità Baldo Gucciardi affermava: ‘Tutto a posto’. Ma ancora una volta sarà la magistratura, e non la politica, a cercare di far luce sul sistema sanità e sulle nomine".


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