Cronaca

Fallimento Amia, ora quale futuro?

Dopo la decisione del tribunale i dipendenti temono per il loro futuro e i cittadini hanno paura che le strade possano restare sommerse dall'immondizia. L'azienda: "Raccolta e stipendi garantiti". E Orlando ne chiede l'affidamento

Garantire sia la continuità della raccolta dei rifiuti sia i lavoratori dell'Amia. Nel giorno in cui il Tribunale ha posto in fallimento l'azienda di piazza Cairoli - già in liquidazione - sono questi gli obiettivi dichiarati dall'amministrazione comunale. Nelle ultime settimane lo stato di agitazione dei dipendenti preoccupati per il futuro dell'azienda, ha trascinato la città in una nuova emergenza rifiuti, complice anche la situazione della discarica di Bellolampo, ormai satura, dove da fine mese scatterà il divieto di conferire rifiuti, in attesa che vengano ultimati i lavori per la sesta vasca.

RACCOLTA E STIPENDI. Il Tribunale di Palermo ha posto in fallimento Amia Spa, autorizzando l’esercizio provvisorio dell’azienda "che - fanno sapere da piazza Cairoli - prosegue nella propria attività garantendo la continuità della raccolta dei rifiuti ed adoperandosi perché proseguano le attività di fornitura necessarie per l’espletamento del servizio. L’ufficio della Curatela - aggiunge l'Amia - si è insediato ed ha avviato con immediatezza, e in spirito di leale collaborazione, i contatti con le pubbliche Autorità ed il personale dell’Azienda, cui è assicurato il corrente pagamento degli stipendi".

Amia e Amiaessemme hanno 2.252 dipendenti e un buco di 125 milioni di euro (anche se i tre commissari straordinari parlano di decine di milioni di crediti vantati nei confronti dei comuni). Un numero esorbitante, spesso contestato da diversi esponenti politici. Per risolvere la questione il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, aveva ipotizzato due opzioni: la dichiarazione di fallimento e contestuale nomina di un curatore fallimentare da parte del tribunale che dovrebbe anche incaricarlo di assicurare la prosecuzione dei servizi e delle attività, mentre il Comune ne garantirebbe la copertura economica, o in alternativa la requisizione della società da parte del Prefetto che dovrebbe affidarla al Comune.

EMERGENZA SANITARIA. Parla di emergenza sanitaria Fabrizio Ferrandelli, deputato regionale del Pd, "e dal momento che il sindaco è il responsabile della salute pubblica in città - afferma - ci aspettiamo che non si perda più tempo e si metta in atto ogni iniziativa necessaria a tutelare i palermitani”. Ferrandelli  non risparmia una frecciata al primo cittadino: “Il fallimento dell’Amia era un passaggio atteso da tempo. Quattro anni fa, da capogruppo del partito dell’attuale sindaco, parlai a lungo con lui di questa situazione e in quei mesi organizzammo diverse iniziative chiedendo a Cammarata di denunciare i vertici Amia e di costituirsi parte civile. Da allora è passato molto tempo, la nuova amministrazione si è insediata da un anno, c’erano tutte le condizioni per non farsi cogliere impreparati ed evitare questo ennesima ferita alla città, ‘annunciata’ quanto quello Gesip. Purtroppo ci sono situazioni simili in atto che riguardano altre aziende a rischio: mi auguro – conclude Ferrandelli - che non si resti con le mani in mano, ad aspettare gli eventi”.


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