Cinisi, Ecopunto a rischio chiusura: l'Ato Palermo 1 non paga da 7 mesi
Il negozio, che si trova sul Corso Umberto, baratta con generi alimentari, prodotti della Cooperativa Liberambiente, e beni di prima necessità i rifiuti. Sono già stati ridotti gli orari di apertura
Esiste solo da 8 mesi ma rischia già la chiusura. Si tratta dell'Ecopunto di Cinisi. Il negozio, che si trova sul Corso Umberto, scambia carta, cartone, alluminio e plastica con generi alimentari, prodotti della Cooperativa Liberambiente. L'Ato Palermo 1 (la società che gestisce la raccolta dei rifiuti in 12 comuni della provincia di Palermo, tra i quali rientra anche Cinisi) prende i rifiuti differenziati dai cittadini e li porta presso le piattaforme convenzionate per il riciclo. Questo servizio le viene retribuito e a 30 giorni dal pagamento la società dovrebbe pagare l'associazione Liberambiente, di cui l'Ecopunto fa parte, ma non lo fa. Così "la bottega del riciclo" che ha inaugurato a luglio 2011 potrebbe non rimanere aperta ancora per molto.
Da qualche settimana sulla porta d'ingresso della struttura compare il seguente avviso: "Nonostante gli ottimi risultati raggiunti in questi 8 mesi di attività e la collaborazione preziosa di tutti i cittadini, ci troviamo costretti, nostro malgrado, a modificare gli orari di apertura, perchè continuare a svolgere un servizio senza ricevere alcun compenso non ci permette di migliorare, ma soprattutto non è dignitoso per qualsiasi lavoratore. Ci scusiamo per il disagio e chiediamo a tutti i nostri clienti di continuare ad avere fiducia in noi e sostenerci in quella che ormai è diventata una lotta quotidiana per mantenere efficiente il servizio di raccolta differenziata". Purtroppo la riduzione dell'orario di lavoro potrebbe essere solo l'inizio della fine.
"A breve - dichiara il titolare Fabio Di Pasquale a PalermoToday - potrei non avere i soldi per mandare avanti l'attività e sarò costretto a chiudere". "Da quando l'associazione Liberambiente, di cui facciamo parte, ha firmato la
"Ogni giorno vengono a prendere i materiali - ci spiega Di Pasquale - ma non pagano. Sappiamo con certezza che l'Ato è stata pagata per il servizio svolto ad agosto e settembre. Noi però non abbiamo ricevuto il pagamento che ci spetta". "Chiudere sarebbe un vero peccato - conclude il titolare dell'Ecopunto - perchè in soli 8 mesi abbiamo raccolto nel nostro database 1.400 schede". Questo vuol dire che a Cinisi ci sono altrettante famiglie che fanno la raccolta differenziata. La società l'Ato Palermo 1 ha i conti in rosso da mesi e da mesi a Cinisi è emergenza rifiuti. Questo non significa però che non debba saldare i debiti.
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