Droga da Napoli smerciata alla Kalsa, chiesta la condanna per Abbate e altri 8 imputati
Per il presunto capo della banda, fratello di Gino "u mitra", la Procura ha invocato 18 anni di carcere. Il processo si svolge in abbreviato ed è nato dall'operazione "Blanco" dei carabinieri, messa a segno a luglio dell'anno scorso. Tra gli imputati anche Pietro Luisi, arrestato dopo un periodo di latitanza
Il 23 luglio i carabinieri, con l’operazione “Blanco”, avevano sgominato un vasto traffico di droga tra Napoli e Palermo, nonché una fiorente rete di spaccio alla Kalsa, che sarebbe stata gestita da Ottavio Abbate, fratello di Gino “u mitra”. Stamattina – in un palazzo di giustizia praticamente deserto – la Procura ha chiesto pene molto severe per 9 imputati, a cominciare dai 18 anni di carcere invocati proprio per Abbate.
Il processo si sta svolgendo con il rito abbreviato davanti al gup Claudia Rosini e, per via delle drastiche misure per contenere la diffusione del coronavirus, è stato uno dei pochissimi che è stato celebrato oggi e solo su espressa richiesta di uno degli imputati, Pietro Luisi, inizialmente sfuggito all’arresto e, dopo un periodo di latitanza, catturato il 30 novembre a due passi dal Policlinico, in via Rocco Jemma.