Fondevano "oro e argento rubati": denunciati per ricettazione
Le indagini sono partite quando è stato fermato un uomo in via Giafar con 45 lingotti nel portabagagli dell'auto. Il figlio, poi, ha rivelato agli agenti l'esistenza di un "laboratorio artigianale" a Brancaccio. Trecentomila euro il valore complessivo del metallo prezioso
Avevano creato un laboratorio artigianale dove fondere oro e argento di dubbia provenienza. La polizia ha denunciato due uomini, padre e figlio, e recuperato 46 lingotti per il valore complessivo di 300 mila euro. Alle verifiche della polizia i due hanno saputo fornire solo risposte vaghe, non riuscendo a giustificare la loro attività allestita in un magazzino della zona industriale di Brancaccio. Indagini in corso per scoprire il giro di oggetti preziosi rubati da cui potrebbero essere "nati" i lingotti. Il padre è stato denunciato per riciclaggio, mentre il figlio per ricettazione (GUARDA VIDEO).
Tutto è cominciato pochi giorni fa, quando alcuni poliziotti hanno notato un'auto in via Giafar con il "retrotreno particolarmente abbassato", come se nel bagagliaio fosse custodito un carico pesante. Dopo il controllo, gli agenti hanno chiesto spiegazioni all'uomo su cosa stesse trasportando, non ricevendo alcuna risposta plausibile. Poi la scoperta: nel vano dell'auto erano custoditi 45 lingotti di puro argento. A quel punto è stato avviato un altro controllo che ha permesso di verificare come l'uomo fosse il capostipite di una famiglia, che comprendeva figli e nipoti, impegnata nella gestione di un "Compro e fondo oro".
Di quella merce, però, non è stato trovato alcun riscontro nel registro di "carico e scarico".
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