Coronavirus, musicisti e compositori senza sostegno: "Si rivedano le regole per il bonus"
L'appello del pianista palermitano Antonio Trovato: "I parametri fissati per accedere al sussidio non sono adeguati e lasciano fuori buona parte della categoria. Chi dà lustro alla cultura e alla bellezza italiane non merita di essere tratto in questo modo dallo Stato e dalla Regione"
Già in tempi normali fanno fatica a essere riconosciuti dallo Stato come lavoratori e ora, con l’emergenza sanitaria, i musicisti professionisti si ritrovano ancora più soli e con serie difficoltà a poter accedere ai sostegni previsti dal decreto “Cura Italia”. Ne sa qualcosa Antonio Trovato, pianista e compositore palermitano, che ha deciso di sollevare il caso scrivendo a PalermoToday.
Il pianista e compositore segnala anche come il parametro dei 30 giorni lavorativi sia poco adeguato pure per un altro motivo: “Ci sono figure professionali come i compositori – spiega – che svolgono un’attività prevalentemente di scrittura musicale, impiegando tantissimi giorni lavorativi senza che questi vengano considerati dallo Stato come giornate retribuite”.
Da qui l’interrogativo: “Come possono queste figure non bene inquadrate, che con le loro creazioni danno lustro alla cultura e alla bellezza italiane, rientrare nel ‘Cura Italia’? Occorre – sottolinea ancora Trovato – valorizzare la categoria dei compositori e degli strumentisti che hanno fatto e fanno immensi sacrifici nella loro vita e che producono cultura musicale, fiore all’occhiello del nostro Paese, e che purtroppo non vengono considerati come meritano dallo Stato”. E in conclusione si chiede: “Ma sanno tutto quello che c’è dietro alla preparazione di un concerto o ancor di più dietro a pagine di composizioni? Per questo vorrei, a nome di tutta la mia categoria – conclude – che lo Stato e la Regione ci riconoscessero i nostri diritti”.