Cronaca

Clima teso a Corleone, busta con proiettile e minacce al sindaco Nicolosi

E' stata intercettata al centro di smistamento delle Poste di via Ugo La Malfa. A renderlo noto è stato lo stesso primo cittadino durante una seduta del Consiglio comunale. Il presidente della Regione, Nello Musumeci: "Certo che proseguirà cammino di legalità"

Nicolò Nicolosi

Una busta contenente un proiettile e un biglietto intimidatorio, indirizzata al sindaco di Corleone Nicolò Nicolosi, è stata intercettata al centro di smistamento delle Poste di via Ugo La Malfa. A renderlo noto è stato lo stesso primo cittadino durante una seduta del Consiglio comunale. Sull'episodio, accaduto il 4 marzo scorso (quindi 2 giorni prima che scoppiasse il "caso vaccini") indagano i carabinieri, coordinati dalla Procura distrettuale antimafia.

Solidarietà "per il vile messaggio intimidatorio ricevuto che, di certo, non fermerà il suo impegno politico e la sua azione amministrativa", viene espressa dal presidente di AnciSicilia Leoluca Orlando. "Siamo certi - aggiunge - che Nicolò Nicolosi reagirà con il suo consueto coraggio alle vili minacce. Noi amministratori abbiamo il dovere di continuare a lavorare nell'interesse dei nostri concittadini e nessuno riuscirà a distruggere il cammino per la legalità". 

Sull'episodio interviene anche il presidente della Regione, Nello Musumeci. "Dopo l'attacco alla Chiesa, con il portone di Sant'Agostino incendiato il mese scorso - dice - oggi il proiettile e le esplicite minacce indirizzati al sindaco rimarcano il clima intimidatorio e avvelenato che le istituzioni civili e religiose, impegnate nel riaffermare la legalità, vivono a Corleone. Al sindaco, che ha sempre reagito con coraggio e decisione ai tentativi che periodicamente mafia e criminalità mettono in atto per destabilizzare la legalità a Corleone, esprimo solidarietà, certo che continuerà nel percorso già intrapreso".  

Solidarietà e "l'invito a proseguire nel suo impegno per la lotta alla legalità che ha intrapreso negli ultimi anni nella città" dal presidente dell'Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Miccichè.

Nei giorni scorsi Nicolosi era finito al centro delle polemiche per avere ricevuto il vaccino anti Covid in anticipo rispetto ai suoi coetanei e aveva annunciato le dimissioni. In un documento ufficiale presentato nell'ultima seduta del Consiglio comunale, i sindaci del territorio corleonese (Bisacquino, Campofiorito, Chiusa Sclafani, Contessa Entellina, Giuliana, Palazzo Adriano, Prizzi e Roccamena) hanno chiesto al primo cittadino di riconsiderare la decisioine presa. "Un eventuale commissariamento del Comune - scrivono - potrebbe comportare, in questo periodo storico, una interruzione o un rallentamento dei progetti già avviati e che riguardano l'intero nostro territorio. Rispetto a tali progetti, che necessitano della collaborazione di tutti i Comuni, quello di Corleone costituisce l'ente capofila". I sindaci, chiedendo a Nicolosi di ripensarci, fanno un esplicito riferimento al lavoro fatto finora sulla viabilità provinciale che ha visto la sinergia del Comuni del comprensorio con la Città Metropolitana di Palermo, e al recente accordo siglato a Ficuzza sulle aree interne. Nicolosi ha però annunciato che, attraverso il suo avvocato, si autodenuncerà al Tribunale di Termini Imerese "per far luce in maniera chiara e definitiva" sulla questione del vaccino a cui si è sottoposto a gennaio, insieme ad alcuni membri della giunta. Inoltre, presenterà querela "contro chi ha espresso il proprio dissenso in modo aggressivo, passando dalla semplice espressione del proprio pensiero anche fortemente critico alla diffamazione e alle offese alla dignità e all'onore del sindaco, cosa assolutamente inaccettabile". Domani, in una riunione con i capi gruppo del Consiglio comunale, il sindaco deciderà se revocare le sue dimissioni per portare a compimento i tanti progetti iniziati.  


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