Cronaca

Per costringerla a prostituirsi tenevano in ostaggio la figlia, condannata famiglia

Erano imputati a vario titolo di sequestro di persona a scopo di estorsione, riduzione in schiavitù, sfruttamento della prostituzione e violenza sessuale. Avrebbero promesso alla vittima un posto da badante prima di metterla in strada a "vendere" il proprio corpo

Da sinistra Aron Cosmin Dutescu, Aron Soriel Dutescu, Daniela Dutescu e Tatiana Margelu

Per farla venire in Italia le avevano promesso un lavoro come badante, ma una volta arrivata l'avrebbero costretta a prostituirsi minacciando di fare del male alla figlioletta di 3 anni. La corte d'Assise ha condannato una famiglia di romeni arrestata nel dicembre 2015 perchè avrebbe ridotto in schiavitù una connazionale all'epoca 22enne.

Condannati Aron Dutescu a 8 anni e 2 mesi, Daniela Dutescu a 8 anni, Tatiana Margelu a 12 anni e Aron Cosmin Dutescu a 13 anni, quest'ultimo imputato anche per violenza sessuale. Gli altri reati contestati erano quelli di sequestro di persona a scopo di estorsione, riduzione in schiavitù e sfruttamento della prostituzione. Unica assolta Sandra Diana Dutescu, all'epoca diciannovenne e messa ai domiciliari perchè madre di due neonati.

A convincere la donna a denunciare la sua storia, trasformatasi in poco tempo in un vero è proprio incubo, sarebbe stato uno dei clienti conosciuti in strada. Secondo quanto ricostruito dall'accusa, rappresentata dai sostituti procuratori Giorgia Spiri e Claudio Camilleri, la 22enne fu convinta a trasferirsi a Palermo con la figlia al seguito. Ma appena giunta nell'isola le furono sequestrati i documenti.

Per "tenere buona" la ventiduenne avrebbero minacciato di morte sua figlia, prospettandole ritorsioni fisiche nel caso in cui si fosse ribellata. La piccola, nel frattempo, rimaneva con la famiglia romena in un appartamento all'Albergheria. Vuotato il sacco con le forze dell'ordine e con l'autorità giudiziaria, e dopo alcuni accertamenti, a fine 2015 scattò il blitz in quella casa che era diventata un carcere senza sbarre per la vittima e la piccola.


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