Cronaca

Inaugurato polo di Ginecologia oncologica al Civico, i sindacati gridano allo scandalo

Centro d'eccellenza per il trattamento delle patologie o ennesimo spreco fatto in barba alle leggi e alla spending review? Infuria la polemica

Per qualcuno sarà un polo d’eccellenza per il trattamento delle patologie nell'ambito della ginecologia oncologica, per i sindacati l’ennesimo scandalo fatto in barba alle leggi e alla spending review. E’ stata inaugurata ieri mattina la nuova Unità operativa complessa, la prima del Sud Italia a direzione universitaria, che sarà ospitata nel padiglione di Oncologia dell’ospedale Civico, affidata al dottore Vito Chiantera, cui spetterà il compito di assicurare il corretto esercizio integrato delle attività di assistenza, didattica e ricerca.

In una nota congiunta in sindacati del settore manifestano però più di qualche presunta anomalia: “L’istituzione di questa struttura complessa resta un fatto incomprensibile. L’offerta garantita dalla Uoc di Ginecologia e Ostetricia risponde già alla domanda, tanto da non rendere necessaria una nuova struttura complessa”.

"La ginecologia oncologica - ha commentato Giovanni Migliore, direttore generale del Civico Di Cristina Benfratelli - completa l'offerta assistenziale del Centro oncologico 'Maurizio Ascoli' dell'Arnas Civico, assicurando una risposta eccellente al bisogno di cura delle pazienti affette da tumori dell'apparato riproduttivo grazie ad una virtuosa collaborazione tra Università e Servizio sanitario regionale che, in tempi di spending review, inaugura una nuova e più efficiente modalità di gestione delle risorse”.

I sindacati dei medici Aaroi, Anaao, Cimo, Cgil Medici e Cisl Medici, oltre a dichiarare che questa struttura complessa è un “doppione” al Civico (per cui non si può parlare di spending review) la cui disciplina non è prevista tra quelle indicate nel decreto ministeriale 70/2015, pongo nun quesito alla Regione e alla Procura regionale della Cortei dei conti: “Com’è possibile che, in assenza di qualsiasi forma concorsuale espletata, venga presentato pubblicamente un direttore della Struttura complessa di ginecologia oncologica proveniente da altra regione?”.

A ciò si aggiungerebbero i due incarichi a tempo determinato conferiti ad altrettanti dirigenti medici, come disposto dalla delibera numero 224 del 19 febbraio 2016, sui quali i sindacati non hanno nulla da eccepire, quantomeno dal punto di vista formale: “L’offerta era già assolutamente rispondente alla domanda, come peraltro dimostrato dai tempi di attesa per intervento. Un fattore grave - scrivono ancora - se si considera che altre unità operative dell’azienda sono in sofferenza, spesso a posti letto ridotti, per carenza di personale”. Ma sulle cifre dei ricoveri non è d’accordo il manager Migliore, il quale sostiene che ad oggi si riesca a dare una risposta solo alla metà delle donne che ogni anno si ammalano di cancro in Sicilia. Tornando all’affidamento della direzione dell’Unità al dottore Chiantera, ha qualcosa da aggiungere il vicesegretario regionale del Cimo Angelo Collodoro.

“Le procedure - si legge - prevedono che il direttore generale della struttura sanitaria, prima di conferire nuovi incarichi, invii la documentazione in assessorato per le opportune verifiche. Qui ci troviamo di fronte a una lettera di Migliore, inviata lo scorso 20 aprile e arrivata quattro giorni dopo, in cui si fa presente che ‘in assenza di indicazioni di avviso contrario entro tale data da parte di codesto assessorato, si riterrà confermato con decorrenza dalla suddetta data l’avviso di tutto le attività convenzionalmente pattuite con l’Università degli studi di palermo e con il Policlinico’. Lo mette di fronte al fatto compiuto, dando una ‘scadenza’ di due giorni per controbbattere. Ed è per questa ragione che in assessorato ci sono funzionari preoccupati, perché qualcuno dovrà mettere una firma e presumibilmente nessuno si vorrà prendere la responsabilità”. Poi la stoccata: “Abbiamo l’impressione che ci sia tra l’altro anche un’operazione di colonizzazione da parte del mondo universitario che cerca spazio al di fuori del Policlinico”.
 


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