Cronaca

Bus nel mirino, ronde dei militanti di Forza Nuova per la "difesa popolare"

L'iniziativa dopo i ripetuti attacchi contro mezzi e conducenti. Intanto Prefettura, Amat e sindacati hanno avviato un tavolo di confronto. Tra le opzioni, la modifica di alcuni percorsi. Cataldi (Cobas): "Nulla è stato deciso. Rivendichiamo il diritto di lavorare in sicurezza"

Foto Facebook

Autobus nel mirino dei vandali e conducenti sempre più in "trincea". Dopo i ripetuti episodi che hanno coinvolto mezzi e personale Amat, Forza Nuova ha lanciato le "ronde" a bordo dei bus. Alcuni militanti martedì sera hanno presidiato gli autobus nel tragitto stazione centrale - piazza Politeama. Un'idea nata nell'ambito di quelle che gli attivisti chiamano "Passeggiate per la sicurezza". "Conquistando - scrivono sulla pagina Facebook del movimento politico - la simpatia degli autisti che più volte in passato hanno richiesto la presenza dei nostri militanti sulle vetture".

L'ultimo episodio, in ordine di tempo, ai danni di un mezzo Amat è avvenuto il 30 gennaio, quando un proiettile ha rotto il vetro di una vettura della linea 619 in transito per lo Zen 2. Il mezzo è stato colpito mentre a bordo c'erano diversi passeggeri, rimasti illesi. Solo qualche ora prima qualcuno aveva fatto "esplodere" un estintore riempiendo un'altra vettura della stessa linea di polvere antincendio.

Episodi ripetuti, tanto da fare insorgere gli automobilisti sempre più restii a entrare allo Zen. Per fare fronte a una situazione sempre più delicata, l'azienda, la Prefettura e i sindacati hanno aperto un tavolo di confronto. Lo scopo è duplice: proteggere i lavoratori, ma anche garantire il servizio allo Zen così come nelle altre periferie.

"Durante il primo incontro - spiega Carlo Cataldi del Cobas - non è stata presa alcuna decisione. Il dialogo è aperto. L'orientamento aziendale è quello di non modificare i percorsi. Noi, ricordiamo, offriamo un servizio pubblico essenziale e non possiamo 'abbandonare' ampie porzioni di città. Certamente però rivendichiamo il diritto alla sicurezza. Ci deve essere un maggiore controllo del territorio. Ci devono essere le condizioni per lavorare in sicurezza".

Le reazioni

Sinistra comune - "Esprimiamo sconcerto e preoccupazione per la presenza di militanti di Forza Nuova a bordo di autobus di linea a Palermo; un gruppo di neofascisti non può garantire alcuna sicurezza né ergersi a tutore della legge. Ci limitiamo a ricordare che l'apologia di fascismo è un reato e basterebbe questo per classificare l'episodio come puro esibizionismo. La sicurezza sulle autolinee deve essere garantita dal personale Amat e dalle forze dell'ordine, le uniche legittimate a svolgere tale compito. Invitiamo pertanto il presidente di Amat a vietare iniziative di propaganda fascista sui mezzi pubblici". Si legge in una nota di Sinistra Comune.

Rifondazione Comunista Palermo - In una nota Rifondazione comunista "esprime una forte preoccupazione per la propaganda che militanti di Forza Nuova hanno effettuato oggi a bordo di autobus dell'Amat. L'azienda pubblica del trasporto urbano di Palermo non può essere oggetto di queste becere iniziative, l'apologia al fascismo è vietata dalla nostra Costituzione, pertanto Rifondazione Comunista Palermo chiede alla dirigenza dell'Amat un chiarimento su ciò che è accaduto oggi e la invita a mettere in campo tutto ciò che è necessario per impedire il ripetersi di questi episodi".

Pd - “La notizia di “ronde” di destra sui bus di Palermo per contenere l’eventuale violenza di baby gang mette angoscia ai cittadini ma nello stesso tempo ci pone di fronte alla responsabilità di approntare soluzioni. Ci sono due scelta: una, quella delle destre, è contenere con la forza e altra violenza i disagi, l’altra quella di educare, con più scuola e più servizi e più presenza dello stato nei luoghi del disagio". Lo afferma Mila Spicola, dirigente nazionale del Partito Democratico e candidata alla Camera nella lista proporzionale del collegio di Palermo. "Noi, del PD, noi palermitani, noi forza tranquilla - conclude l'esponente dem - diciamo no alla violenza, sia quella che deriva dal disagio, sia quella che erroneamente si pone come eventuale risposta a quel disagio. Diciamo no fermamente alla strategia della tensione che destre, estremisti e populisti stanno apportando nei luoghi del disagio. Scuola, cultura, servizi e presenza dello stato la nostra cura".


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