Cronaca

Noi con Salvini: "Anis Amri si è radicalizzato a Palermo, sistema antiterrorismo una barzelletta"

Il deputato Angelo Attaguile commenta l'attentato di Berlino e l'uccisione del presunto autore, arrivato a Lampedusa su un barcone nel 2011

Anis Amri

"Anis Amri si è radicalizzato a Palermo. L’attentato di Berlino è la riprova del fatto che i terroristi arrivano anche coibarconi a dispetto di quel che ha sempre sostenuto il duo dell’invasione Renzi&Alfano”. Così il deputato Angelo Attaguile (Noi con Salvini) commenta l'attentato di Berlino e l'uccisione, avvenuta ieri, del presunto autore Anis Amri, arrivato a Lampedusa su un barcone nel 2011. Fatti, secondo Attaguile, che "continuano a dare ragione ai timori manifestati da anni dal nostro leader Matteo Salvini".

Il deputato aggiunge: ”E chissà quanti terroristi saranno entrati via mare in tutti questi anni. Chi ha governato l’Italia e l’Europa sino ad oggi ha preferito alimentare un’immensa speculazione economica, travestita da solidarietà, attorno al traffico di migranti senza curarsi delle conseguenze devastanti derivanti dall’immissione nei nostri territori di centinaia di migliaia di clandestini dei quali, nella maggior parte dei casi, si sconoscono anche i dati anagrafici".

Attaguile si sofferma su Anis Amri, il terrorista tunisino ucciso da un agente siciliano: “Aveva a suo carico un provvedimento di espulsione e se ne andava in giro tranquillamente ad organizzare e fare attentati. Il sistema antiterrorismo messo in atto dall’UE e dalla stessa Italia è una vera e propria barzelletta. A malapena siamo in grado d’intervenire solo dopo che gli attentati si sono verificati e – aggiunge Angelo Attaguile- il ministro dell’Interno trova anche il coraggio d’esultare per l’uccisione del tunisino: ma chi ci pensa, ancora una volta, alle tante vite spezzate e a chi ne piange la perdita? Il terrorista tunisino entrava ed usciva dall’Italia senza alcuna difficoltà, viaggiava anche in treno. Ha trascorso cinque anni in Italia quasi tutti in carcere tra Catania e Palermo dove si sospetta si sia addirittura radicalizzato. Ha dato fuoco ad un centro di accoglienza per minori a Belpasso dove era ospitato utilizzando una falsa identità. Nel suo paese avevano spiccato un mandato di cattura, ma non lo volevano indietro così è rimasto in Italia. Praticamente accogliamo i delinquenti di tutti il mondo. Il governo venga in Aula e ci spieghi com’è stato possibile tutto questo!”.


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