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Al Policlinico un murale "per guardare oltre" con la firma di Igor Scalisi Palminteri

L'opera è regalo del Rotaract e campeggia sulla parete della sala dove vengono effettuate le chemioterapie. Vuole essere un modo per aiutare i pazienti ad affrontare le cure. Le montagne, raffigurate oltre il mare, sono difficili ma non impossibili da scalare

L'opera realizzata da Igor Scalisi Palminteri

"Nessuno può definire la felicità. Talvolta si deve essere stati infelici per poterla assaporare". È con questa espressione che i giovani del Rotaract Club Palermo hanno voluto sintetizzare il progetto che ha portato alla donazione di un murale presso la struttura di oncologia del Policlinico Paolo Giaccone diretta dal Antonio Russo. L'opera campeggia sulla parete della sala dove vengono effettuate le chemioterapie ed è stata realizzata da Igor Scalisi Palminteri. Il Rotaract Club Palermo ha scelto di utilizzare così i fondi raccolti durante alcune delle attività svolte.

In primo piano c'è una distesa d'acqua su cui poggiano le zampe di tre fieri fenicotteri. Simboleggiano la positività, la rinascita, il sogno, l’evoluzione e il cambiamento. Sullo sfondo si ergono invece le montagne che sovrastano una città. Appaiono molto lontane. Raggiungerle e scalarle sembrerebbe difficile, ma non per questo impossibile. Non bisogna infatti fermarsi e arrendersi dinnanzi agli ostacoli, bisogna lottare, bisogna credere di poter riuscire a sconfiggere la malattia, credere e sperare in un domani migliore. 

All’incontro per la presentazione del progetto insieme al commissario straordinario Alessandro Caltagirone sono intervenuti il rettore dell’Università Fabrizio Micari; Francesco Vitale, direttore del dpartimento di oncologia e sanità pubblica;  Antonio Russo, direttore dell’oncologia;  Giuseppina Campisi, direttore del dipartimento universitario Dichirons (Discipline Chirurgiche, Oncologiche e Stomatologiche); Anna Russo, responsabile del Day Hospital oncologico; il direttore amministrativo Santo Naselli e il presidente del Rotaract Club Palermo, Dario Caracappa. 

"Grazie al Rotaract Club Palermo – ha evidenziato Alessandro Caltagirone - per la sensibilità dimostrata a sostegno di pazienti fragili che trascorrono in questo spazio una fase delicata del loro percorso di cura".

"L’idea del murales  - ha sottolineato Dario Caracappa - nasce dal desiderio di alleviare la tristezza dei pazienti, regalando loro un momento di gioia e leggerezza. Gli ambienti ospedalieri sono spesso avvolti dalla sofferenza, che però può dissolversi con un piccolo gesto di tenerezza. Il murales, con la sua colorata bellezza, è uno strumento teso a catturare l’angoscia delle persone, che purtroppo si trovano di passaggio nella sala dove viene effettuata la chemioterapia. Il tumore e la battaglia che esso comporta non deve impedire a chi soffre di poter essere felice e di poter sorridere dinnanzi alle piccole cose. Per trovare la felicità bisogna essere pronti ad ignorare ciò che la vita ci deve e pensare a ciò che si deve alla vita e a ciò che questa ci ha regalato”.

Nella foto di gruppo allegata da sinistra: Francesco Vitale, Antonio Russo, Alessandro Caltagirone, Fabrizio Micari, Giuseppina Campisi, Anna Russo,  Santo Naselli e Dario Caracappa.


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